Rome – Open Air Museum

“ROME – OPEN AIR MUSEUMmoving around

di  FAUSTO DELLE CHIAIE

 

Parte il grand tour, un museo completo trasloca dal centro di Roma verso il mondo

 

Il Festival del Teatro di Strada di Torino propone un artista urbano che con la sua creatività porta larte in strada e la rende accessibile ai cittadini. In perfetta sintonia con la filosofia del Festival porterà la sua gioia per la vita espressa attraverso  le sue “co-opera-azioni” E’ un artista che intervienenei luoghi in cui vive e ha vissuto. Lo fa interagendo con gli spazi e i materiali che ogni posto sa offrire, entrambi, insieme ad altri fattori esterni, diventano spunti artistici. Con la sua presenza e la sua arte porta il pubblico verso la riflessione e il divertimento. Propone un punto di vista spiazzante, uno inno e uno stimolo alla creatività, incarnando lo spirito del Festival.

Fausto Delle Chiaie è da oltre vent’anni l’ideatore e l’unico artista (o come dice lui “il custode, il curatore, il trasportatore, l’allestitore, il fotografo, il pubblicitario, il direttore, l’opera stessa”) ad esporre al Museo allaria aperta di Roma, nei marciapiedi tra l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto.

“Rome-Open Air Museum”  è il percorso a tappe che Fausto delle Chiaie ha deciso di fare per dilatare il suo museo all’aria aperta in altri luoghi urbani capaci di arricchire la sua arte.

Fausto, artista concettuale fuori dagli schemi, ha bisogno di globalizzare l’arte, di mettere in relazione diretta contesti diversi, io e mondo, spazi e ambienti, parole e concetti, arte contemporanea e arte classica, musei con musei, non contrapposizione ma simbiosi.

Torino, città innovativa, sarà la prima tappa del percorso per Firenze–Matera-Milano-Bruxelles-Cracovia-Dakar……Le altre tappe saranno selezionate secondo criteri di accoglienza e di bisogno estetico. L’unica cosa che rimarrà costante in questo tour saranno le modalità di trasporto delle opere, il trolley rosso sul treno per gli spostamenti continentali e sull’aereo per quelli intercontinentali.

GLI APPUNTAMENTI

 

2 dicembre  | Cinema Massimo, via Verdi 18 | ore 11.00

In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema di Torino

Incontro con l’artista Fausto delle Chiaie e presentazione di “ROME – OPEN AIR MUSEUM… moving around”

Videosintesi sulla vita dell’artista con estratti da film, servizi RAI e materiale documentario inedito

Introduzione del Prof. Achille Bonito Oliva, Dott. Fiorenzo Alfieri – Presidente dell’Accademia Albertina di Belle Arti

A conclusione dell’incontro il Prof. Mario Fulcheri interviene sul tema “Empatia all’aria aperta

Seguirà dibattito con gli studenti ed il pubblico presente in sala

 

2 dicembre | Mole Antonelliana – Area Pedonale | ore 17.00

Inaugurazione “ROME – OPEN AIR MUSEUM… moving around”

Visita guidata all’esposizione a cura dell’artista

 

3-4-5 dicembre |Portici del Teatro Regio – Piazza Castello 125 | ore 17.00-19.30

“ROME – OPEN AIR MUSEUM… moving around”

L’artista accompagna i visitatori alla scoperta del suo Museo

e se non bastasse… sono inoltre previste visite guidate serali su prenotazione da concordarsi direttamente con l’artista.

 

3 dicembre | Bibliomediateca Mario Gromo – via Matilde Serao 8/a | ore 18.30

Proiezione del film documentario sull’artista Fausto Delle Chiaie “HO FATTO UNA BARCA DI SOLDI” di Dario Acocella.

A seguire

Proiezione del documentario  “IL MUSEO CHIUDE QUANDO L’AUTORE E’ STANCO” di Paolo BuattiLuca Marino.
L’idea di questo documentario, selezionato al Festival di Cannes 2013, nasce dal desiderio di indagare più a fondo le motivazioni e la filosofia della sua opera. Il suo Open Air Museum è un simbolo di apertura a vari livelli: dell’autore che si svela al mondo e della sua arte che si svela al pubblico. Inoltre è una galleria di “immagini” a cielo aperto che regala innumerevoli spunti di riflessione profonda in un contesto generalmente poco adatto a questo tipo di propositi: la strada.

In questo documentario Fausto Delle Chiaie si racconta da solo, a livello artistico e personale. Attraverso performances improvvisate nate da una materia prima che solo lui sa immaginare opera. Per mezzo di living sculptures, ispirate da uno spunto esterno e involontario, che possono comprendere la sua figura, quella dei visitatori e dei passanti. Ma anche ovviamente un percorso tra oggetti riciclati e frattaglie di materiali, in cui l’arte ironica e informale va oltre le apparenze, diventando critica sociale o esempio, paradosso o boutade.

Delle Chiaie si è ritagliato il suo spazio nella Città Eterna ed offre ai passanti una visita a dir poco particolare. Un rapporto speciale con Roma di cui FDC racconta i suoi aspetti. Il rapporto di un artista con la sua “arte”.

 

6 Dicembre | dalle 11.00 alle 15.45

Ore 16,00 Fausto smonta il Museo e riparte per Roma

 

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10 dicembre | ore 17.00

Rome Open Air Museum” area antistante l’ Ara Pacis- ROMA

Inaugurazione mostra di un artista torinese a sorpresa

10 e  14 dicembre | dalle ore 17.00 alle 19.30- ROMA

L’artista torinese accompagnerà i visitatori nel ROME-Open Air-MUSEUM

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Eventi in collaborazione con Andrea e Francesco Bottai

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FAUSTO DELLE CHIAIE

Fausto Delle Chiaie è l’artista del luogo, concettuale in movimento che svolge il suo lavoro en plein air, nel centro di Roma, davanti all’Ara Pacis ed alla tomba di Augusto, dove ha collocato il suo Open Air Museum, che ogni giorno aggiorna e ripropone ai visitatori.

Utilizza Roma come museo perché basta un piccolo intervento per trasformare qualsiasi oggetto in opera d’arte e subito esporla nel più grande museo all’aria aperta del mondo.

Questo è il lavoro dell’artista, modificare un oggetto urbano per dargli un nuovo senso, mettendolo in relazione con lo spazio circostante. Ricerca mentale e visiva rivolta alla cancellazione dell’anonimato e l’indifferenza fra cose, spettatori e spazio all’aperto.

Fausto meraviglia e ri-chiama gli spettatori a prendere parte a questa ri-creazione dei luoghi per diventare tutti insieme attori, curatori e custodi di un museo in movimento.

L’arte è lo strumento primordiale che Fausto usa per ridare un senso a questo mondo. Un’ operazione quotidiana, una grande missione che assorbe completamente la sua vita.

Anche se l’artista tocca dei problemi molto seri e preoccupanti, i suoi lavori sono caratterizzati da una leggerezza e particolare ironia che non gli fanno assumere mai un tono patetico e tragico ma gli fanno spostare tutta la tensione dal reale peso del problema ad un leggero ritocco artistico, ad una indicazione, ad un attirare l’attenzione sulle anomalie urbane, ad un affinare la sensibilità per lo spazio circostante. Fausto Delle Chiaie, “trasformando il negativo in positivo”, in un certo senso risolve i problemi che indica. Li risolve da artista. Sono le soluzioni artistiche che gli donano il sorriso, la serenità ed il senso di autorealizzazione. Il resto non dipende da lui. Ci sono altri mestieri che se ne dovrebbero occupare nel modo a loro adatto. Il lavoro artistico è stato già fatto”. *

Gli ingredienti utilizzati, oggetto-luogo-spazio, ritoccati con matite e parole, sfiorano preistoria, Picasso, Duchamp, Surrealismo, Cobra, Pop Art, Land art e Fluxus fino ad identificare l’arte con la vita e far diventare il “luogo” come unica cornice delle sue opere.

Il suo luogo diviene museo, habitat dell’evoluzione che sfugge ogni appartenenza, smaterializzando l’arte ed i suoi riti per riconsegnarla al mondo delle “varianti desiderabili”.

Evita così il naturale destino verso l’ invecchiamento che tocca ad ogni contemporaneità.

Operaio alla catena, ogni giorno, monta e ri-monta i pezzi del “contesto”, il demiurgo Fausto, con pazienza, è all’opera per ricostruire armonia anche nel traffico urbano. “Come un bambino, in ogni situazione sa inventare un giuoco, sfruttando quello che la situazione gli propone, che, da un sassolino, da un filo d’erba, da un foglio, da uno schizzo di fango, da un mucchietto di terra, da un insignificante frattura nel pavimento sa fare una poesia*

Il suo ready-made è incontro oggetto/luogo, non ha bisogno di essere esposto nelle gallerie perché “vive all’aria aperta, nel suo museo privato, dove ognuno può entrare”.*

Al di là di queste evidenze, che non hanno nulla a che fare con la Street Art e le storie di “barboni”, con cui viene spesso confuso, l’impegno artistico e la concettualità, che Fausto mette in azione, ricordano piuttosto Socrate, Kierkegaard, Bloom quando sviluppano temi come ironia e dubbio ed anche Sartre quando si mette a descrivere ansietà esistenziali.

Ma “la sua ironia non è uno strumento “per” ma l’essenza di lui stesso, inseparabile qualità della sua persona. E’ un’ironia dolce e leggera, non quella nata dalla dolorosa ferita della lacerazione fra “io” e mondo, ma piuttosto una gioiosa convivenza con il mondo. Il mondo non è un nemico che minaccia la personalità dell’artista ma un ricchissimo tema artistico.”*

 

*Eliza Piotrowska: “Fausto Delle Chiaie artista del luogo”